Zone de timidité Il titolo viene dal nome che gli scientifici hanno dato allo spazio vuoto tra le fronde degli alberi della stessa specie: fissure de timidité. Questa distanza dimostra che una comunicazione avviene anche se invisibile all’occhio umano e non ancora spiegabile scientificamente. Il lavoro aspira a sottolineare le...
Percorsi che sondano e reinventano gli spazi della rappresentazione del corpo e luoghi ambigui in cui l’assenza/presenza, il dentro/fuori generano mondi inabituali. È Maria Donata D’urso coreografa, interprete e direttrice artistica della Compagnia disorienta, fra i protagonisti della Stagione Maturità.
13 settembre, ore 20 Proiezione dei films sperimentali di Ion Grigorescu: Balta Alba, 1979 (8mm, b/n e colore, 7’52’’); Trap Trap de potcoave, 1975 (16mm, b/n, 2’23’’); Box, 1977 (8mm, b/n, 2’13’’); Féerie, 1978 (8mm, b/n e colore, 4’29’’); Masculin-Feminin, 1976 (8mm, b/n, 12’59’’) + Sonorizzazione live di Andrea Marini,...
Nell’ambito della 14a Nuit des Musées, il Museo della Caccia e della Natura e Villa Kujoyama invitano Maria Donata D’Urso a presentare il suo solo: Strata.2. Nello spazio elastico che ha progettato per Strata.2, Maria Donata D’Urso accoglie i visitatori nella Notte dei Musei. Simile alle strutture dei tessuti del...
e|ma è una scultura vivente. Questo lavoro coreografico è frutto della ricerca dei due artisti durante la residenza alla Villa Kujoyama in Giappone su l’ideogramma: « MA: esperienza del vuoto e del silenzio tra le cose e gli esseri ». Moltiplicazioni e frammentazioni del corpo sono alla base di e|ma, in interazione...
Strata prende forma sul principio dell’interazione tra tutti gli elementi del dispositivo: il suono, la luce, la scenografia, le presenze, il luogo… Chiamo dispositivo il sistema di relazione tra tutti gli elementi messi in gioco per la composizione del progetto e la sua relazione con il pubblico. Strata cerca di...
Questa nuova creazione sperimenta il corpo attraverso una struttura dinamica, composta da tre grandi aste tubolari di metallo, collegate tra loro da corde elastiche. Il movimento e la struttura dialogano tra loro nella stessa dinamica. Di fronte a questo corpo in tensione, assistiamo a una metafisica del gesto che agisce...
Questo terzo assolo cerca di esplorare lo spazio sfuggente in cui la percezione scivola, si dilata, si espande, vibra. Avvicinando e allontanando il punto di vista, la nozione di contorno si diffonde attraverso le vibrazioni del suono e i riflessi della luce, per evidenziare il passaggio da un livello di...
Questo secondo solo Collection particulière, evoca un inversione, un universo che non ha niente a vedere con la narrazione. E’ una riflessione sulle superfici attorno al corpo, attraverso una superficie piana, orizzontale, che divide in due lo spazio del corpo e della scena. Questa linea mette in evidenza gli assi...
La proposta coreografica di Pezzo 0 (due) è un’attenzione al sottile, all’infinitesimale, all’ascolto più che alla volontà di esprimere qualcosa: considerare la superficie della pelle come spazio scenico. La pelle, confine, limite, interfaccia, punto zero. Lo zero come cerniera tra il più e il meno, il prima e il dopo....